Spalla - La cuffia dei rotatori

La cuffia dei rotatori è formata principalmente da muscoli e i loro tendini, questi si combinano a formare una cuffia intorno alla testa dell'omero.
I tre muscoli principali sono: il sopraspinato responsabile per l'abduzione (alzare il braccio), l'infraspinato che permette la rotazione esterna (girare il braccio in fuori) e il sottoscapolare per la rotazione interna (girare il braccio in dentro).

La cuffia dei rotatori ha una funzione motoria e stabilizzante sulla testa dell'omero nell'articolazione.

Lacerazioni dei tendini possono essere la consequenza di un trauma acuto oppure anche dovute ad un’usura ed invecchiamento del tendine.
Tipicamente il sopraspinato risulta essere coinvolto con maggiore frequenza.

La diagnosi della lacerazione della cuffia dei rotatori è basata sull'esame clinico, delle radiografie e spesso anche della risonanza magnetica. Questo esame permette di determinare l'estensione della lesione tendinea.

La sintomatologia è sia di tipo doloroso, con dolori irradianti dalla spalla verso il gomito spesso lamentati durante le ore notturne, ma soprattutto di tipo funzionale. La lesione di uno o più tendini comporta l'incapacità di eseguire alcuni movimenti della spalla.

Specialmente in pazienti giovani è indicato un intervento ricostruttivo con la tecnica artroscopica. L'intervento consiste nel suturare o reinserire i tendini sulla testa dell'omero, servendosi di piccole ancorette armate con dei fili di sutura che vengono fissate nell'osso.
In artroscopia abbiamo il vantaggio di una minore invasività poichè l'intervento avviene attraverso delle piccole incisioni di 4-5mm.

Dopo la ricostruzione della cuffia dei rotatori, il braccio rimane immobilizzato per tre settimane in un'apposito tutore ed in seguito inizia la riabilitazione fisioterapeutica.
Il ritorno a lavori leggeri può avvenire dopo due a quattro settimane, mentre per lavori pesanti ed attività sportive dopo tre a sei mesi.
Nei pazienti più anziani, durante i primi tre a sei mesi, una terapia conservativa può portare ad una diminuzione dei sintomi. Se il grado di sofferenza rimane alto anche in questi casi va discussa l'indicazione per un trattamento chirurgico.