Il ginocchio viene suddiviso in un compartimento mediale (interno), uno laterale (esterno) ed un terzo compartimento tra il femore e la rotula. La localizzazione dell`usura cartilaginea può portare ad una deviazione dell'arto inferiore a X (valgo) oppure ad O (varo).
Oltre all'esame clinico, per la diagnosi servono delle radiografie del ginocchio ed in casi particolari può essere necessario ricorrere ad una risonanza magnetica.
Se, nonostante la terapia conservativa, i dolori rimangono importanti, l'unica soluzione alternativa in caso di gonartrosi è quella chirurgica e consiste nell'impianto di un'artroprotesi.
L'intervento chirugico può essere fatto in anestesia parziale oppure totale. La decisione finale verrà presa dall'anestesista in accordo con il paziente.
La protesi totale del ginocchio è composta da una componente femorale, una tibiale e da un piatto in polietilene.
La durata dell'intervento varia normalmente tra un ora e mezza e due ore.
La degenza in clinica varia normalmente tra 5 e 7 giorni.
Durante le prime quattro settimane post-operatorie si camminerà con le stampelle in carico secondo i dolori. La fisioterapia post-operatoria è fondamentale per ristabilire una buona mobilità articolare.
In caso di usura cartilaginea limitata ad una sola parte del ginocchio, esiste la possibiltà di impiantare una protesi parziale del ginocchio, caratterizzata dalle dimensioni ridotte delle companenti femorali e tibiali.
I tempi di recupero della procedura parziale sono più brevi rispetto alla protesi totale.
La qualità dei materiali utlizzati per le protesi, al giorno d’oggi, può permetterne una durata di vita media di 20 anni. Quando le componenti si consumano o l’osteointegrazione si riduce, può essere necessario procedere ad una sostituzione della protesi. L’intervento di revisione, sebbene più importante rispetto alla protesi primaria, consente comunque nella maggior parte dei casi, dopo un periodo di riabilitazione, di ritornare alle normali attività quotidiane.